Bioedilizia. Casa in canapa per vivere in modo sostenibile

Da sempre la canapa ha avuto la sua notorietà nella storia per via dei suoi molteplici utilizzi e dei suoi vantaggi, inzialmente utilizzata nell’industria tessile e cartaria, passando dal settore alimentare, terapeutico, cosmetico e anche nel campo dell’edilizia…ecc.

La bioedilizia è un mercato di nicchia che può diventare molto competitivo
La canapa vanta un enorme potenziale per gli usi nell’edilizia

Ultimamente, si sente molto parlare della sostenibilità e i paesi dell’Unione Europea stanno modificando le loro politiche e strategie verso un’economia green.

Dunque, in un mondo sostenibile la casa in canapa è la migliore alternativa nella bioedilizia, oltre al fatto che è più economica in confronto ai prezzi di altri materiali di costruzione.

La potenzialità della canapa nella bioedilizia

La bioedilizia è un mercato di nicchia che può diventare molto competitivo nel medio o lungo periodo.

Iniziamo sfatando subito il mito che questo settore è solo per le persone benestanti, giacché se mettiamo a confronto il costo dei materiali convenzionali con quelli biosostenibili come la canapa, vediamo che ques’ultima è meno costosa, dunque più economica.

D’altronde, la canapa vanta un enorme potenziale per gli usi nell’edilizia, ad esempio:

  • Può essere adoperata sia come isolante (sostituto perfetto degli isolanti tradizionali) 
  • Può essere parte di una struttura abitativa in sé, grazie alla sua praticità costrutiva, versalità, resistenza, ed ecosostenibilità
  • Come materiale di costruzione, è in grado di garantire un’ottima resistenza
  • Grazie alla sua capacità di traspirazione, vivere in una casa di canapa ci fa sentire freschi nei mesi caldi
  • Non trattiene l’umidità, in quanto è in grado di assorbirla
  • Addio alle muffe sulle pareti
  • È resistente ai batteri che si accumulano nei muri
  • In caso di incendio, ha un grado di combustione relativamente basso

Indubbiamente la canapa si è rivelata un materiale dalle ottime prestazioni e lo scopriremo più avanti con la prima casa in canapa e calce costruita in Italia.

Canapalea e il settore dell’edilizia

Avete mai sentito il progetto Canapalea? Si tratta di un progetto europeo concluso nel 2018 (della durata di 36 mesi) come parte di un progetto Erasmus che coinvolgeva ben 4 paesi: Francia, Spagna, Belgio e Italia, finalizzato a incentivare e promuovere l’uso della canapa nella costruzione, mettendo a disposizione la formazione e diffusione di news a riguardo.

Un progetto indirizzato alle persone interessate a questa nicchia, inclusi interlocutori politici, professionisti, artigiani, tecnici, imprese edilizie, e operatori del circolo dell’edilizia.

Il punto di riferimento dell’Italia in questo progetto Canapalea è l’Associazione Nazionale Architettura Biologica (ANAB), associazione indipendente formata da vari soci che promuove e diffonde l’impiego e integrazione di materiali naturali e sostenibili nella bioedilizia, creando un’architettura ecologica attenta al ambiente e alla salute delle persone, applicando innovative tecniche di costruzioni dell’architettura naturale.

L’ANAB cerca di puntare sulla necessità di creare un vero cambiamento nei modelli tradizionali edilizi per tutelare l’ambiente e la vita in generale, basato su un’architettura naturale equilibrata, con materiali puliti, ecologici, e l’applicazione di tecnologie basate sull’impiego di fonti rinnovabili affinché si riduca l’impatto ambientale ed energetico.

Il loro motto è diffondere una nuova cultura del costruire e del vivere facendo uso di materiali naturali ed energia rinnovabile.

Prima casa in canapa in Italia

Le case in canapa sono già una realtà in Italia, la prima casa in canapa e calce si trova in provincia di Bologna, in piena Pianura Padana, in un paesino chiamato San Giovanni in Persiceto, cui costruzione è durata circa 3 anni, abbi inizi nel 2009 e l’intero progetto di costruzione sostenibile è stato finalizzato nell’anno 2012.

I suoi proprietari la famiglia FRANCHINI nella zona della Pianura Padana, raccontano che l’esperienza di vivere in una casa di canapa è davvero straordinaria, non si sente l’umidità  tipica delle case tradizionali localizzate in paesi con elevati tassi di umidità.

Resistenza di una casa in Canapa

Una prova della resistenza di una casa in canapa e calce è proprio questa casa che ha subito il terremoto dell’Emilia del 2012, che colpì la regione danneggiando e facendo crollare tante abitazioni, tranne quella dei signori FRANCHINI che è sopravvisuta per merito del metodo di costruzione utilizzato da Olver Zaccanti (architetto appartenente all’ANAB a carico del progetto di costruzione della casa in canapa), che ha integrato la canapa e la calce in una struttura di  legno, creando un ottimo impianto antisismico (diciamo che per terremoti di un certo calibro, sotto il sesto o settimo grado sulla scala Richter).

Grazie alle proprietà elastiche dei materiali fatti di canapa, la sintonia emersa dall’integrazione Canapa + Calce + Legno all’interno di una struttura, rende le pareti resistenti ai sismi, dunque il movimento creatosi dai terremoti è meno brusco, quindi la casa in canapa non crolla.

Come se non bastasse, nei casi peggiori di terremoti forti (oltre al settimo grado della scala Richter), la struttura si potrebbe frantumare ma non di certo crollare, e questo è un aspetto migliore se paragonato alle case tradizionali.

Fomentare una cultura del costruire che sia sostenibile

Mirato a sensibilizzare la popolazione sull’impiego di tecniche e metodi di costruzione alternativi, Olver Zaccanti facente parte del progetto CANAPALEA, alla fine di quel percorso tecnico-formativo, ha scritto un libro insieme ad altri esperti del settore intitolato: “Costruire con la Canapa, cantieri, tecniche e filiere in Europa” che tratta sulla ricerca, uso e sviluppo della canapa e le sue proprietà nella costruzione.

La casa in canapa e calce oltre ad essere stata costruita con materiali ecologici, risulta un’abitazione che fa risparmiare, in quanto non c’è bisogno di un sistema di raffredamento nei mesi caldi, invece, per prepararsi per l’inverno si potrebbe fare come i signori FRANCHINI (proprietari della prima casa in canapa) che hanno installato dei pannelli solari che servono per alimentare il riscaldamento attraverso una pompa di calore, tutto questo corrisponde ad un bel risparmio energetico. 

Anche se la tua abitazione non è stata costruita con la canapa, puoi dare una svolta alla tua casa o appartamento imbiancando i muri con la CALCE CANAPA- TINTEGGIO, una pittura murale naturale a base di grassello di canapa invecchiato e olio di canapa, con il vantaggio di essere traspirante e antimuffa, o con la CALCECANAPA INTONACHINO per le rasature e finiture per interni, che regala alle pareti sfumature uniche grazie alle tonalità ricche di colore nocciola chiaro, bianco o avorio.

Per un presente ed un futuro che ci garantisca la possibilità di vivere in modo sostenibile occorre cambiare e modificare le tecniche costruttive convenzionali, puntando verso la bioedilizia e sviluppando progetti nel settore della costruzione che prediligono l’impiego di materiali naturali come la canapa.

Ti piacerebbe vivere in una casa in canapa? Lasciaci un tuo commento sotto!

Adriana C

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